Quando si parla di aumentare l’autorevolezza di un sito al fine di migliorare il posizionamento sul motore di ricerca, link building e SEO sono le parole che vengono più pronunciate. Vi siete mai chiesti in base a cosa Google propone in prima pagina alcuni siti e sopratutto come viene scelto l’ordine dei risultati restituiti dopo una ricerca? Da quanto ne sappiamo Google tende a posizionare meglio tutti quei contenuti che valuta di qualità rispetto ad altri.
La qualità è tanto maggiore quanto più l’articolo pubblicato su un sito risponde al search intent di chi effettua la ricerca, quindi quanto più è utile a soddisfare la sua necessità di informazione. Ma la qualità di un sito è data anche da altri valori, come per esempio dai link che un sito riceve.
Google ancora oggi da molto valore ai backlinks perchè rappresentano appunto un segnale di qualità. Alla base di questo funzionamento c’è un ragionamento molto logico: tante più saranno le citazioni che un sito riceve tanto più dovrebbe essere il suo valore. Ovviamente questo è valido fin quando restiamo nell’ambito di link naturali, cioè ottenuti senza scambi o compravendite. Poi si entra nel campo della link building e qui occorre agire con oculatezza ed esperienza per evitare di cadere in grossolani errori (anche se a dire il vero anche un link naturale potrebbe essere fatto male ed è proprio per questo che esiste il disavow). Quindi diciamo che l’esperienza sta proprio nel riuscire a linkare un sito facendolo apparire un link naturale e non con anchor text forzate e chiari tentativi di manipolare i risultati delle SERP. Però un link naturale potrebbe essere fatto male proprio perché creato da chi non è esperto.
Come valutare l’autorevolezza di un sito
Per fare link building è dunque necessario comprendere fin da subito quali siano i siti veramente autorevoli, ma più precisamente quali tra questi diano veramente pregio al proprio blog o sito.
Trattandosi di portali che come sappiamo spesso non cedono spazi gratuitamente, dovendo investire del denaro è bene essere sicuri di farlo bene. Per fare questo ci si deve affidare a due metodi di valutazione molto usati tra chi lavora sul link building: le metriche ideate da Majestic e Moz e da SeoZoom. Queste vanno ad analizzare i processi algoritmici con cui Google opera sul web in merito alle ricerche effettuate. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
MOZ e i valori DA e PA
I parametri utilizzati dal tool Moz si chiamano Domain Authority e Page Authority. I parametri riguardano i backlink di un sito, che siano a livello di dominio oppure come singola pagina.
Moz ha anche ideato lo Spam Score, un parametro che calcola il valore di Spam di un sito, cosa che come sappiamo porta ad essere penalizzati da Google. Prende in considerazione 17 fattori (ad esempio troppi link in uscita, contenuti di scarso valore e così via). E’ consigliato che questo valore non superari 4 su 17.
Majestic SEO e i valori TF e CF
I paramentri del tool Majestic SEO si chiamano Trust Flow e Citation Flow. Si tratta di metriche che vanno a valutare la qualità (Trust Flow) e la quantità dei backlink (Citation Flow) del sito preso in analisi. Prima di chiedere ad un sito di inserire il proprio link, ci si deve accertare che il rapporto Trust Flow / Citation Flow non sia troppo sbilanciato verso il secondo. Questo perché sta ad indicare una grande quantità di link in entrata di scarso valore.
Guest post e link building
I guest post sono ancora utili per il link bulding? Sappiamo che sono articoli pubblicati in cui è presente un link verso il proprio sito. Sebbene vi sia chi pensa che oramai siano un sistema passato e che si debba lavorare a pieno in ottica SEO e basta, i guest post hanno ancora il loro peso.
L’importante è sapere come farli. Non basterà scrivere un post su un sito autorevole, il contenuto che sarà pubblicato dovrà essere inerente alla tematica del proprio sito.
Come richiedere un guest post
Appurato che l’operazione di link building attraverso l’uso di guest post è ancora performante, c’è da capire come fare per proporre il proprio contenuto ad un sito. Ecco i passi da fare.
Il primo passo da fare è quello di redigere una lista di siti o blog che si occupino della tematica uguale o correlata a quella del proprio sito. A questo punto è bene cercare quelle che sono le parole chiave con le quali i competitor si posizionano tra le prime righe nella ricerca su Google. Per far questo sul web ci sono diversi tool che forniscono questa informazione.
Dopo aver raccolto una lista di probabili siti ai quali proporre i propri guest post, attraverso l’utilizzo dei tool citati in precedenza si valuteranno i vari parametri.
Dopodiché si dovrà contattare l’amministratore di ognuno dei siti ache abbiamo reputato idoneo e chiedere se siano disposti ad ospitare un articolo con un link al proprio sito.
Ovviamente appurate che l’eventuale link non sia con limiti di tempo e che non sia ”nofollow” a meno che non sia vostra esplicita richiesta. In una corretta strategia di link building infatti è importante valutare e quindi correggere se necessario che ci sia una certa percentuale di link nofollow.
Una volta che viene accettata la richiesta si dovrà presentare un articolo che sia ben scritto, se non è di qualità non sarà produttivo né per noi né per il sito che ci ospita (quindi potrebbero anche respingerlo). Dovranno essere rispettate le linee guida e le regole base del sito.