Tutti sappiamo che l’attività di link building tramite guestpost non è fatta per ottenere traffico, eppure il traffico è un argomento molto sentito da chi cerca link, che altrimenti non si metterebbe a cercare link da siti ZA>40, scartando link da tutti i siti sotto questo valore.
Ovviamente capisco benissimo che non tutti hanno le conoscenze e i mezzi tecnici per analizzare un sito in altro modo, perciò basarsi sull’equazione ZA alta = sito buono, per scegliere il sito da cui ricevere un link, è una scelta comprensibile oltre che l’unica soluzione possibile per la maggioranza delle persone. Aggiungo pure che in questo modo si va abbastanza sul sicuro. Infatti nessuno dice che sia sbagliato, anzi, gli stessi professionisti, per avere una visione sullo stato di salute di un sito, guardano per prima cosa la ZA.
Poi però gli esperti guardano anche oltre, senza dimenticare che lo stesso Seozoom non è solo ZA. Io però mi riferisco a chi guarda solo il traffico e scarta un sito perché non ha traffico (o ne ha molto poco). Qualcuno potrebbe dire, e come potrebbe fare analisi più approfondite se non ha mezzi e conoscenze? Un modo ci sarebbe, guardare il sito, vedere come è strutturato, quali articoli pubblica e come sono fatti questi articoli.
Sembra incredibile ma molte persone analizzano un sito su Seozoom ma non lo guardano nemmeno, scartando quindi anche siti buoni. Quindi rifiutano la possibilità di ricevere link da siti ben strutturati, che pubblicano articoli completi, cioè lunghi il giusto e con più link di approfondimento (quelli che servono) basandosi sul fatto che hanno ZA20 o anche meno. Poi succede però che quei siti, proprio grazie al valore degli articoli pubblicati fanno questo:
Allo stesso tempo molte persone accettano di pubblicare un articolo da 500 parole e con un solo link esterno (il classico guestpost) se il sito che lo pubblicherà è ZA60, non considerando che probabilmente quell’articolo, per la sua poca autorevolezza, non si posizionerà. Infatti non basta che un sito sia autorevole per posizionare un articolo.
Non mi credete? Controllate come sono messi i guestpost che avete pubblicato finora. Nel frattempo facciamo una prova su internet.
Analizziamo una SERP
Una sola ricerca non fa testo, ma ne ho fatte più di una ottenendo gli stessi risultati e potete farne altre anche voi. Comunque il ragionamento che ho fatto e che mi ha portato a determinate conclusioni, non è così strampalato. Per esempio, cercando “agenzia traduzioni” la SERP restituisce 6 articoli pubblicati sui siti ufficiali delle agenzie di traduzioni e 4 articoli pubblicati su quotidiani che trattano diversi argomenti, dall’economia, allo sport, alla cultura, ecc.
Casualmente questi 4 articoli hanno tutti un solo link esterno, tre di questi articoli superano le 800 parole (due arrivano a mille) e solo 1 è da 500 parole. Quindi da questa ricerca vediamo che un articolo da 500 parole con 1 link esterno ce l’ha fatta ad arrivare in prima pagina, ma stiamo parlando di una key, “agenzia traduzioni”, davvero poco competitiva (volume di ricerca medio 260, keyword difficulty 23, dati Seozoom).
Se prendiamo una keyword come “lampada di sale” (volume di ricerca medio 6600, keyword difficulty 69), e tralasciamo ecommerce e marketplace, che occupano metà della SERP, rimangono 5 articoli informativi su 10 risultati:
- Nel primo articolo ci sono 4 link esterni (sono tutti link interni allo stesso sito)
- Nel secondo c’è un collegamento esterno (ad un ecommerce di lampade) e 7 link interni
- Il terzo articolo ha 2 collegamenti interni
- Il quarto ha 7 link interni
- Il quinto ha 4 link interni
Lunghezza degli articoli? Da 800 a 2000 parole. Insomma, non ci sono articoli da 500 parole con 1 solo link esterno, quelle che poi quasi sempre sono il classico guestpost. Troviamo invece una sola pagina con link esterno, correlata però da ben 7 link interni.
Lunghezza, link esterni e posizionamento
Qualcuno potrebbe chiedermi, ma scusa, pensi forse che esista una correlazione fra il numero di link esterni presenti in una pagina, la lunghezza dell’articolo e il suo posizionamento su Google?
Direi proprio di no. Sicuramente non c’è una correlazione diretta, altrimenti basterebbe scrivere un articolo da 2000 parole in su ed imbottirlo di link per posizionarlo, e sappiamo che non è così. Infatti migliaia di articoli molto lunghi sono persi nel web, fra le pagine del motore di ricerca dove nessuno osa arrivare.
Eppure la maggiorparte degli articoli che il motore di ricerca restituisce quando effettuo una ricerca sono abbastanza lunghi (raramente sono di 500 parole) e con parecchi link esterni (intendo anche link interni allo stesso articolo). Questo avviene in modo particolarmente evidente se gli articoli competono per keywords competitive. Se la competitività si abbassa, è possibile che il motore di ricerca restituisca fra i risultati anche pagine da 500 parole con 1 solo link esterno, come solitamente sono fatti i classici guestpost.
Lunghezza di un articolo
Sappiamo che la lunghezza ideale di un articolo dipende da quante parole servono per trattare un determinato argomento in modo completo. Per esempio la key “correzzioni o correzioni” evidentemente esaurisce la sua completezza in poche parole. Infatti fra i risultati restituiti in SERP non ci sono papiri lunghi 2000 parole. Per spiegare qual è la forma corretta per scrivere quella parola bastano articoli da 200 parole.
Ipotizzando di mettere nello stesso calderone tutti gli argomenti possibili esistenti al mondo, quanti sono quelli che possono essere trattati in modo completo con sole 200 parole?
Ecco perché per quanto la lunghezza non assicuri il posizionamento, è chiaro che più l’articolo è lungo e più avrà la possibilità di essere completo. Ovviamente scrivendo molte parole c’è il rischio di esagerare, oltre che di annacquare l’articolo ottenendo l’effetto contrario. Per questo ho scritto che articolo più lungo non vuol dire per forza migliore e non garantisce il posizionamento.
Devi trovare il numero di parole giusto e questo numero cambia a seconda dell’argomento trattato. I classici guestpost da 500 parole potranno risultare completi rispetto ad alcuni argomenti e magari posizionarsi per keyword poco competitive, ma ci sono tantissimi argomenti che non possono essere completi con 500 parole.
Non limitarsi al numero minimo di parole
Alcuni editori chiedono un numero minimo di parole (solitamente 500) e puntualmente ricevono articoli che raggiungono quel numero ma non lo superano. L’editore usa questo limite come deterrente, per evitare di ricevere articoli poco più lunghi di un telegramma. In questo modo però, per i motivi già esposti, molti argomenti non saranno trattati in modo completo e quindi non saranno competitivi rispetto ad altri simili presenti sul web.
Ecco perché se un editore richiede un articolo con un numero di parole minimo, non bisogna limitarsi a raggiungere quel numero, ma bisogna concentrarsi a scrivere un articolo completo in base all’argomento trattato. Dopotutto sarà pubblicato un articolo che linkerà il vostro sito, dovrebbe essere un gran bell’articolo, lungo il giusto, completo e con molti approfondimenti (se utili). Perché risparmiare proprio sulla cosa più importante, cioè l’articolo?
Capirete che un articolo completo spesso va ben oltre le 500 parole. Ecco il motivo per cui un articolo da 500 parole non sempre si posiziona, perché non è completo. Allo stesso modo più è lungo e più ha possibilità di essere completo, sempre ammesso che non sia troppo lungo ottenendo l’effetto contrario. Anche un articolo da 500 parole può posizionarsi, ma le possibilità sono molto più basse, soprattuto se compete per key competitive.
Numero dei link esterni in una pagina
Per il numero di link esterni all’articolo (quindi anche interni al sito) credo sia la stessa cosa. A parte il fatto che web vuol dire proprio collegamento, costruire un articolo sapendo che si dovranno linkare più risorse esterne (tutte quelle che servono), cosa fa se non renderlo più completo, utile e quindi autorevole? E non è l’autorevolezza che cerchiamo quando pubblichiamo un guestpost?
Perciò quando scrivete o fate scrivere un articolo che dovrà linkare il vostro sito fate due cose:
- non limitatevi ad un articolo da 500 parole, scrivete o fate scrivere il numero giusto di parole affinché l’argomento sia completo
- mettete tutti i link (interni ed esterni) che servono, non lesinate per paura di perdere la link juice
Per le keyword competitive (e immagino che fate link building perché è per queste key che concorrete con i vostri competitor, altrimenti vi basterebbe la SEO) la SERP restituisce articoli pieni di link esterni, anche solo link interni allo stesso sito. Il web è collegamento fra pagine e siti, tutti sappiamo che Google ha difficoltà a raggiungere le pagine isolate, cioè senza collegamenti, e voi che fate, pubblicate articoli da 500 parole con un solo link esterno?
Link di distrazione
Per link esterni intendo anche interni allo stesso sito ma sopratutto link esterni che siano realmente di approfondimento, non messi tanto per metterli. Mi riferisco al solito e abusato link a Wikipedia, chiamato link di distrazione, come se potesse davvero distrarre qualcuno. Perché cambia poco se passi dalla formula 1 link esterno al tuo sito a quella 1 link esterno al tuo sito + link a Wikipedia, no? Come per le parole non c’è un numero giusto che vada sempre bene, così è per i link esterni, che vanno aggiunti in base a quanti ne servono, e questo dipende anche da come sviluppate l’articolo.
Conclusioni
Fate il web più bello, pubblicate e fate pubblicare articoli utili per chi li leggerà, lunghi il giusto e con vari approfondimenti. La costruzione di un articolo in questo modo lo renderà più completo, con tutte le conseguenze positive sulla vostra campagna di link building.
Non pubblicate articoli anonimi e inutili tanto per infilarci dentro un link. Si vede che sono guestpost, ma a parte questo portano poco al vostro sito, anche se fossero pubblicati su un sito con ZA60, che però pagate centinaia di euro. Il sito ZA20 cresce lo stesso se l’editore pubblica articoli decenti, pensateci.